Telefono Verde Aids e Ist, trent’anni di attività, vademecum sui diritti

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ROMA – Telefono Verde Aids. Ha compiuto trent’anni in questi giorni il Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 gestito dall’Istituto superiore di sanità, servizio di counseling, gratuito e anonimo, assistenza e informazioni per la prevenzione e per la lotta contro le infezioni sessualmente trasmissibili.

Il servizio è nato nel 1987 e nella conferenza stampa che si è tenuta a Roma il 20 giugno nella sede Iss, il ministro della Salute Lorenzin e il presidente dell’Istituto Ricciardi hanno denunciato un calo delle richieste di informazione, valutato come un possibile indice del calo dell’attenzione sull’Hiv.

Dal 1987 il Telefono Verde ha risposto a più di 2 milioni di domande e 800 mila richieste di counseling, 50 al giorno, provenienti nel 75,4% dei casi da uomini, 57% da persone tra 25 e 39 anni. Il calo viene evidenziato in particolare rispetto al decennio 1987-1997: chiamate provenienti da donne e giovani passate rispettivamente dal 33% al 13,9% e da 23% all’11,9%. In trent’anni, ha dichiarato il presidente Iss Walter Ricciardi, c’è stato un aumento della disinformazione dall’11,4% al 13,6%.

“Non dobbiamo abbassare la guardia” – ha esortato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – “la diminuzione delle telefonate da parte dei giovani non è un dato positivo, anzi, potrebbe essere indice di una sottostima del problema. Stiamo predisponendo una campagna social per raggiungere proprio i giovanissimi“.

Ancora dati che denunciano un abbassamento della guardia. Tra il 2011 e il 2017 è stato condotta una rilevazione sulle informazioni riguardanti il test HIV, test che ha interessato il 74,8% delle chiamate ricevute dal Telefono Verde. Nel 50% dei casi per i quali è stata richiesta un’informazione, il test non è stato eseguito.

Destano minore attenzione infine rispetto al passato anche le infezioni sessualmente trasmissibili, dato in controtendenza rispetto all’aumento progressivo dei casi che dal 2005 al 2014 sono cresciuti del 33,2%.

“Serve una maggiore consapevolezza fra i giovani nell’evitare comportamenti sessuali sbagliati perché questo ha a che fare con il loro futuro” – conclude Ricciardi – “Si pensi alla Clamydia che ha la più alta prevalenza tra le giovani donne tra i 15 e i 24 anni, un’infezione che può comportare conseguenze sulla salute della donna e arrecare notevoli danni alla sua fertilità”.

Vademecum diritti

Considerate le richieste di assistenza su temi legali, sociali, lavorativi correlati all’Hiv e in occasione dei trentanni di attività delTelefono Verde è stato pubblicato dall’Iss il vademecum La Bussola. Punti cardinali per orientare la persona con HIV nella tutela dei propri diritti. Risposte a quattordici quesiti sui diritti e sulla tutela delle persone sieropositive.

Questi i quesiti affrontanti, questo il vedemecum completo:

  • “D1 Che cosa signifi ca essere una persona sieropositiva all’HIV?
  • D2. Sono tenuto ad informare il mio partner della mia sieropositività all’HIV?
  • D3. Quali sono gli adempimenti amministrativida svolgere per ricevere gratuitamente le cure necessarie in caso di sieropositività all’HIV?
  • D4. La condizione di positività all’HIV conferisce dei benefi ci di tipo previdenziale e/oassistenziale alla persona sieropositiva?
  • D5. Quali sono i benefi ci che possono essere riconosciuti alla persona sieropositiva titolare di invalidità civile?
  • D6. Possono esservi diff erenze tra le Regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie connesse all’infezione da HIV?
  • D7. La condizione di sieropositività all’HIV comporta delle limitazioni nello svolgimento delle attività lavorative?
    D8. La condizione di sieropositività all’HIV comporta delle limitazioni nell’accesso alla scuola e alle attività sportive/ricreative?
  • D9. Come va intesa la possibilità, in casi eccezionali, di eseguire accertamenti sierologici sul lavoratore?
  • D10. Le informazioni riguardanti la sieropositività all’HIV di una persona possono essere comunicate a terzi dai medici o da altri operatori sanitari? …
  • D11. Il datore di lavoro può fare indagini o chiedere informazioni sullo stato sierologico del lavoratore e/o del candidato all’assunzione?
  • D12. Le agenzie di lavoro interinale possono chiedere di acquisire dati sanitari riguardanti le persone che si rivolgono ad esse per trovare lavoro? .
  • D13. In caso di invalidità civile, quali sono i limiti entro cui è consentito al datore di lavoro o all’agenzia interinale chiedere chiarimenti sulla patologia che ne è causa?
  • D14. In caso di viaggi/soggiorni all’estero per turismo, studio, lavoro, la persona sieropositiva all’HIV incontra delle limitazioni per l’ingresso, la permanenza, l’accesso alle cure e/o la possibilità di portare con sé i farmaci antiretrovirali?”.

Info: trent’anni Numero Verd AIDS e IST

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