Italiano il primo studio al mondo sull’ipermemoria autobiografica

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ROMA- Con ipermemoria autobiografica si intende la capacità di una persona di ricordare con accuratezza eventi normali avvenuti nel tempo, ricordare fatti e dettagli che potremmo definire di routine e che non rientrano nei grandi momenti, negli eventi solitamente caratterizzati da alta connotazione emotiva. Ora per la prima volta un gruppo di ricerca italiano coordinato dalla Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma sta studiando i meccanismi alla base di tale capacità.

Obiettivo della ricerca avviata sui cosiddetti ipermemori è quello di studiare i meccanismi neurologici che permettono di accedere a ricordi così profondi e particolari, per poter poi individuare tecniche di stimolazione cerebrale utili al ripristino del funzionamento di condizioni patologiche.

Lo studio condotto presso la Fondazione Santa Lucia di Roma ha coinvolto Iss, Università di Perugia, Università della California – Irvine, Sapienza Università di Roma ed è stato coordinato da Valerio Santangelo, Simone Macrì e Patrizia Campolongo. Pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, PNAS.

Dal 2015 sono state monitorate otto persone con ipermemoria e ventuno persone nel gruppo di controllo con memoria normo-tipica. Il loro comportamento analizzato attraverso colloqui e scansione fMRI Risonanza magnetica funzionale.

Le persone con ipermemoria autobiografica, come atteso, hanno mostrato capacità di accesso ai ricordi dettagliata e mirata rispetto alle altre, ma ciò che ha sorpreso i ricercatori è stata la modalità di produzione delle reminiscenze. Molto simile nell’elaborazione ma differente nella fase di accesso, con gli ipermemori che hanno mostrato un incremento dell’attivazione della corteccia iperfrontale e della connettività dell’ippocampo.

Patrizia Campolongo, Sapienza e Fondazione Santa Lucia: “Questi risultati sembrano mostrare che l’ipermemoria consiste principalmente nella capacità di accedere, tramite il circuito prefrontale-ippocampale, a tracce mnestiche non accessibili invece ai soggetti di controllo, spiegando così la maggiore capacità dei soggetti ipermemori di riportare alla luce dettagli infinitesimi del loro passato”.

Simone Macrì, Iss: “Comprendere i sistemi neurobiologici alla base dell’iper-funzionamento di memoria fornisce di fatto importanti indicazioni su come intervenire (in termini di stimolazione cerebrale) per ripristinare un funzionamento adeguato dei sistemi di memoria in condizioni patologiche”.

Info: Iss, studio italiano sull’ipermemoria autobiografica 

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