Vaccini, calo coperture, morbillo, il punto dell’Istituto superiore di sanità

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ROMA – Vaccini. È stata pubblicata dall’Istituto superiore di sanità una nota per fare il punto della situazione vaccini in Italia, nota che affronta il calo delle coperture e le conseguenze sulla prevenzione rispetto agli anni nei quali la copertura veniva rispettata e che si conclude richiamando evidenze scientifiche cruciali.

Si torna a parlare di nuovo del calo delle coperture per i quattro vaccini obbligatori poliomielite, tetano, difterite ed epatite B, scese dal 2014 sotto la soglia del 95%, di malattie infettive come meningite e tetano ancora presenti e del morbillo, attualmente epidemico in Italia, monitorato settimanalmente dal Ministero della Salute, con 2.395 casi dall’inizio dell’anno e con le vaccinazioni scese all’85%. (Leggi: allarme Ministero Salute, Piano vaccinale 2017-2019).

“La gravità della situazione italiana è già stata oggetto di un richiamo ufficiale dall’OMS due anni fa ed ora genera nelle Autorità Sanitare internazionali un allarme ancora maggiore alla luce del fatto che degli oltre 2300 casi, ben il 40% ha avuto complicanze che hanno reso necessaria l’ospedalizzazione e, in alcuni casi, solo il tempestivo ricovero in terapia intensiva pediatrica ha impedito l’esito nefasto per i bambini ricoverati. Dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità risultano, infatti, in questo momento suscettibili all’infezione da morbillo, perché non vaccinati, migliaia di bambini, adolescenti e giovani adulti”.

Un situazione di allarme quindi, che allerta anche un Paese come gli Stati Uniti dove il morbillo è stato debellato e che ha invitato i propri cittadini a verificare di essere vaccinati prima di venire in Italia o addirittura a limitare i viaggi. Una situazione per reagire alla quale Iss richiama le seguenti evidenze scientifiche:

  • “I vaccini obbligatori hanno ridotto enormemente il carico di malattia e mortalità nel nostro Paese;
  • mantenere soglie elevate di copertura vaccinale è importante, innanzitutto, per proteggere coloro a cui viene somministrato il vaccino e, indirettamente, attraverso il cosiddetto effetto gregge, coloro che, a causa di problemi specifici come immunodepressione, età o patologie specifiche, non possono essere vaccinati o non rispondono alle vaccinazioni. In particolare, la presenza di bambini non vaccinati in ambito scolastico rappresenta un rischio per sé stessi e per i bambini più fragili, che possono essere esposti a malattie infettive particolarmente contagiose che possono mettere a rischio la loro salute anche con effetti potenzialmente gravissimi e persino letali.

Alla luce delle precedenti considerazioni e del contesto specifico definito dall’andamento della copertura vaccinale in Italia, si sottolinea perciò il valore etico dell’atto vaccinale che oltre a rappresentare un diritto per la protezione della propria salute rappresenta anche un dovere di protezione nei confronti della popolazione più fragile ed è per questo che ogni misura che non preveda un rapido ritorno all’obbligo vaccinale, ad esempio sanzioni pecuniarie per i genitori che non intendono vaccinare i propri figli, non appare risolutiva per affrontare in modo efficace l’attuale drammatica situazione”.

Info: Iss, punto della situazione vaccini in Italia

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