Procreazione medicalmente assistita, i dati della Relazione al Parlamento

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ROMA – Procreazione medicalmente assistita. Pubblicata dal Ministero della Salute e trasmessa al Parlamento il 30 giugno 2016 la Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che riporta i dati sulle attività effettuate nei centri Pma nel 2014 e sull’uso dei fondi nel 2015.

Per quanto riguarda le strutture ai quali i pazienti si rivolgono, il Ministero indica come gran parte dei trattamenti nel 2014 siano stati effettuati in centri pubblici o convenzionati, con i centri convenzionati che sono di meno in genere rispetto ai privati non convenzionati.

In diminuzione l’uso di tecniche di inseminazione semplice, in crescita quelle di fecondazione di II e III livello. “Tali incrementi sono dovuti all’aumento degli stessi parametri soprattutto per le tecniche da scongelamento”.

Per quanto riguarda le gravidanze per ciclo, sono state pari al 10% quelle da inseminazione semplice, 19,4% da II e III livello. Costanti i gemellari, 1,2% i trigemini. Nel 2014 sono nati 12.658 bambini dopo PMA, il 2,5% del totale. “Aumenta del 29,9% il numero degli embrioni crioconservati, aumenta il numero di cicli con congelamento di embrioni mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti”.

36,7 anni è stata l’età media delle donne che si sono sottoposte a tecniche a fresco di II e III livello, il 32,9% aveva più di 40 anni. “Ricordiamo inoltre che nell’aprile 2014 con la sentenza 162 la Corte Costituzionale ha rimosso il divieto di applicazione di tecniche di PMA di tipo eterologo e, sono state avviate le procedure per adattare e completare il quadro normativo di riferimento. Nell’anno 2014, quindi, l’applicazione di queste tecniche ha avuto luogo per un periodo limitato e i dati raccolti, relativi a 236 cicli iniziati, non consentono di fare valutazioni epidemiologiche”.

Per quanto riguarda infine la cura della salute della donna, della sua fertilità, il Ministero ricorda il Piano nazionale per la fertilità lanciato nel maggio 2015 per la prevenzione di malattie dell’apparato riproduttivo, la cura e il ripristino della fertilità, la Pma precoce per aumentare il successo delle tecniche. Quindi il primo “Fertility day” che verrà celebrato il prossimo 22 settembre.

Info: PMA relazione al Parlamento 2016

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