Epatite E, una persona su dieci ne è entrata in contatto, studio Iss

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ROMA – Un decimo degli italiani ha gli anticorpi dell’epatite E, infezione che in Italia come negli altri Paesi industrializzati è nel 90% dei casi asintomatica. La sua trasmissione avviene solitamente per via alimentare. A rivelarlo uno studio condotto dal Centro Nazionale Sangue e dall’Istituto Superiore di Sanità che ha analizzato oltre dieci mila campioni di sangue di donatori di tutta Italia.

L’epatite E è generalmente asintomatica nei paesi industrializzati grazie alla prevalenza dei genotipi 3 e 4. Può sfociare in epatiti acute e croniche nei pazienti immunodepressi. 1825 i casi acuti in Francia nel 2014, 800 in Gran Bretagna, 211 in Italia tra il 2007 e il 2016. Diverso invece il caso dei Paesi in via di sviluppo, con genotipi 1 e 2, dove invece muoiono per tale patologia migliaia di persone all’anno.

Per quanto riguarda ancora l’Italia a livello regionale, rispetto all’8,6% dei campioni di sangue nel quale sono stati riscontrati gli anticopri del virus, è l’Abruzzo ad avere la media più altra con il 22,2%, la minore in Basilicata 2,2%. In generale medie più elevate sono state rilevate in tutta l’Italia centrale, Marche, Lazio, Toscana, Umbria e Sardegna. Ricordiamo che parliamo di anticorpi del virus. “In nessuno dei campioni è stato invece trovato il virus attivo e capace di replicarsi”.

“Lo studio è stato condotto su indicazione del Centro di Controllo delle Malattie del Ministero della Salute – spiega Giancarlo Maria Liumbruno direttore del Centro Nazionale Sangue – “ed è solo il primo step. Ora proseguirà con uno studio prospettico, in cui il virus verrà cercato in donatori arruolati tenendo conto dei dati di prevalenza emersi da questo studio. L’infezione è considerata una malattia emergente in Europa, e tutti i paesi stanno iniziando ad analizzarla con attenzione per valutare l’eventuale necessità dell’adozione di misure di screening”.

Info: Iss comunicato stampa indagine epatite E in Italia

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