Più di 3 milioni di persone con diabete in Italia, report Istat 2000-2016

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ROMA – 3 milioni 200 mila italiani affette da diabete, il 5,3% degli italiani, il 16,5% degli over 65. Rispetto al 1980 raddoppiata la diffusione e rispetto al 2000 la quantità di persone diabetiche è salita di un milione. Questo quanto pubblicato da Istat nel rapporto Il diabete in Italia 2000-2016.

L’aumento di un milione di diabetici rispetto al 2000 è dovuto all’invecchiamento generale della popolazione e alle diagnosi migliori e anticipate che permettono di incrementare l’indice di sopravvivenza. Negli ultimi anni stanno aumentando le percentuali delle coorti più giovani a conferma della crescita delle diagnosi precoci. La mortalità negli ultimi dieci anni è scesa del 20%.

20.119 sono stati i decessi per diabete in Italia nel 2014, dieci anni prima, ovvero nel 2003 sono stati 19.677, ma il tasso standardizzato (100 mila residenti) è sceso dal 2003 al 2014 da 36,9 a 28,4, ovvero – 23%. “Questa apparente contraddizione trova spiegazione nell’incremento della popolazione anziana: in un decennio le persone con più di 75 anni sono passate da meno di 5 milioni ad oltre 6 milioni e mezzo”.

Per quanto riguarda le regioni, nel 2016 nel Mezzogiorno si registra il tasso standardizzato (100 persone con le stesse caratteristiche) più elevato 5,8%, Nord 4%, con i valori più alti avuti in Calabria, Basilicata, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo, Umbria Lazio, Emilia Romagna, i minori in Trentino Alto Adige Liguria e Valle D’Aosta. Anche la mortalità ha indici più elevati nel Mezzogiorno, in particolare tassi standardizzati su 100 mila residenti maggiori in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

74.022 sono stai nel 2014 i decessi per diabete come causa multipla.

L’analisi Istat si sofferma sullo status sociale ed evidenzia come i gruppi più colpiti siano quelli con basso titolo di studio, reti sociali assenti e scarse risorse economiche e ciò si associa al rischio diabete derivante da abitudini alimentari e stili di vita non sani.

È del 2,6% la quantità di persone diabetiche tra 45 e 64 anni laureate mentre è del 5,9% tra chi ha la licenza media inferiore. “Le quote più elevate di persone con diabete si registrano tra gli anziani soli che vivono in condizioni economicamente disagiate: 21,6% contro una media del 16,5% degli anziani diabetici”.

Quindi i fattori di rischio, sedentarietà e obesità in primo luogo, con l’obesità associata in maniera assoluta, tanto da far coniare il neologismo diabesità. Il 28,9% dei diabetici tra i 45 e i 64 anni è composto da persone obese, e solo il 13% delle persone obese non è diabetico. Ciò fa spostare l’attenzione anche sull’obesità infantile e giovanile e sui rischi per crescita e invecchiamento in salute. Dai dati 2014-2015 emerge che il 24,9% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni è obeso o sovrappeso.

Tra le misure consigliate dalle istituzioni sanitarie per la prevenzione e per i trattamenti terapeutici c’è l’esercizio fisico. “Tra i 45-64 anni la percentuale di uomini diabetici che non praticano nemmeno attività fisica leggera nel tempo libero è pari a 47,5% mentre sale a 64,2% tra le donne”.

Info: Istat Il diabete in Italia 2000-2016

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