Risonanza magnetica aperta, caratteristiche e utilizzo nella diagnosi

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Apriamo oggi con questo articolo la nuova Rubrica di Quotidiano Prevenzione Consigli dei medici, rubrica attraverso la quale segnaleremo ai nostri lettori suggerimenti per la prevenzione e il benessere, commenti e opinioni scritti per noi dai medici e dai direttori tecnici del Centro Diagnostico Sabatino.

Per il primo articolo della rubrica abbiamo scelto di derogare apparentemente all’abitudine che la contraddistinguerà, ovvero quella di pubblicare pillole di “salute e benessere”, per offrire spazio a un macchinario, un nuovo strumento che da poco più di un mese è stato installato nel Centro.

Parliamo della risonanza magnetica aperta. Una novità per il Centro Diagnostico Sabatino, una macchina che abbiamo scelto di segnalare nella Rubrica in quanto forse generalmente poco nota, ma utile a livello diagnostico e meno impegnativa da affrontare rispetto alla risonanza chiusa ad alto campo. Una macchia quindi che probabilmente potrebbe risultare confortevole conoscere.

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A parlarcene è il dott. Giorgio Albertini Petroni direttore tecnico della Diagnostica per Immagini del Centro Diagnostico Sabatino.

“Una delle caratteristiche principali della risonanza magnetica aperta è quella di essere adatta alle persone che soffrono gli spazi chiusi, che sono impaurite dalla risonanza chiusa, che soffrono di claustrofobia. Sembra un dettaglio, un’osservazione più familiare che medica, ma non lo è. Non poche sono infatti le persone che eviterebbero se possibile di restare chiuse nel tubo, persone alle quali la possibilità di sottoporre a diagnostica solamente la parte del corpo interessata può comportare sollievo e benessere.

La risonanza aperta permette di analizzare esclusivamente l’arto, la parte del corpo richiesta, comporta quindi movimenti dei pazienti più agili, un’assistenza visibile e presente dell’operatore. Le patologie per la diagnostica delle quali può essere utilizzata, affiancandosi ovviamente se prescritto a qualunque altra diagnosti sia stata stabilita dal medico curante e dallo specialista, sovente alla TAC per esempio, sono osteoarticolari, artropatie, infiammazioni delle articolazioni, quindi indagini sull’intero apparato muscolo-scheletrico.

Consente per esempio di entrare nel campo dello studio di patologie sia post traumatiche che degenerative, della spalla dolorosa, di meniscopatie, lombalgie e patologie a carico dell’area lombare, o ancora risulta molto indicata per il polso e le caviglie che data l’apertura della macchina e la facilità di movimento del paziente possono essere visionati con comodità.

Un’ottima soluzione diagnostica quindi, agile, e che per concludere data la propria versatilità, può essere particolarmente indicata per persone anziane, persone che abbiamo difficoltà nei movimenti, oppure per i più piccoli, per i bambini.

In ultimo un’avvertenza. Come ogni risonanza magnetica, è opportuno ricordare che anche la risonanza aperta non può essere utilizzata da portatori di protesi ferromagnetiche, neurostimolatori, pacemaker”.

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