Violenza sulle donne, nel 35% dei casi è il partner, dati Revamp Ministero

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ROMA – REVAMP (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum). Sono stati pubblicati dal Ministero della Salute i dati del progetto di ricerca del CCM, SINIACA-IDB dell’ISS e dall’Ospedale Galliera di Genova sulla violenza fisica e psicologica su donne e bambini, sulle conseguenze delle violenze sulla salute della donna.

Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d’intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea. I dati finali del progetto Ccm sono stati presentati in un convegno che si è tenuto il 14 novembre al Ministero della Salute alla presenza del Ministro Lorenzin. Il progetto fa parte del Piano Nazionale di Prevenzione 2014-18 nel macro-obiettivo “Promozione della salute mentale del bambino, adolescente e giovane”. Sono dati utilizzati per indagare sull’entità del fenomeno, sulla sua quotidiana gravità e quindi per intervenire nella prevenzione e nella tutela di donne e bambini.

Nei casi di violenza subite da donne tra i 15 e i 49 anni il 35% è imputabile al compagno/coniuge della donna e l’85% a conoscenti. Sono rilevazioni fornite dal sistema SINIACA-IDB per la sorveglianza degli incidenti del 2015-2016, che indica inoltre come il 37% delle donne tra i 15 e i 49 anni vittime di violenza sia composto da straniere. Per quanto riguarda il tipo di violenze, il 5% degli episodi di aggressione è risultato essere sessuale e la percentuale sale al 17.9% tra le bambine da 0 a 14 anni.

In merito alle conseguenze, dallo studio di follow-up del progetto sullo stato di salute delle donne a tre mesi dalle dimissioni ospedaliere: il 67,5% delle donne che hanno subito violenza domestica o sessuale ha mostrato patologie da stress da disordine post-traumatico. Un valore post-dimissioni che supera di cinque volte lo stato di una donna dimessa dopo ricoveri non conseguenti a violenza e che equipara il valore riscontrabile tra le vittime di disastri e terrorismo.

Così il Ministro della Salute Lorenzin: “La spirale della violenza non coinvolge solo le donne, ma ‘avvolge’ anche i loro figli che involontariamente diventano testimoni degli episodi di violenza e delle umiliazioni a cui sono sottoposte le loro mamme. Senza pensare ai casi drammatici in cui i bambini stessi sono vittime dirette di violenza, abusi e maltrattamenti.

Secondo l’OMS la violenza contro le donne rappresenta ‘un problema di salute di proporzioni globali enormi’. L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo.

Anche il nostro Paese non sfugge a questa triste realtà: gli ultimi dati italiani dimostrano che la violenza contro le donne è ancora un fenomeno ampio e diffuso anche se, va detto, emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all’indagine precedente. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo ma soprattutto di una migliore capacità di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza”.

Info: Ministero Salute, dati progetto REWAMP violenza sulle donne

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