App-prova di privacy, campagna Garante privacy sull’uso delle app

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ROMA – App-prova di privacy. Abbiamo segnalato in un posto di ieri come oggi sia la Giornata internazionale per la sicurezza in Rete – Safer Internet Day, giornata nella quale il Ministero dell’Istruzione illustrerà le proprie campagne e iniziative per la lotta al cyberbullismo e per la sicurezza dei ragazzi in Rete.

Così ieri Telefono Azzurro, in un comunicato nel quale ha elencato alcuni allarmanti dati sul modo e sui tempi di utilizzo di internet da parte di ragazzi: “Dipendenza. Il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare. Quasi 4 su 5 (78%) chattano continuamente su WhatsApp.

– Troppo presto. Uno degli allarmi lanciati dalla ricerca (realizzata da Telefono Azzurro e Doxakids Ndr) è quello dell’età in cui gli adolescenti italiani accedono alla rete. Uno su 2 (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa che arrivano a 12″.

Oggi restando sul tema segnaliamo una campagna lanciata il 1° febbraio dal Garante per la privacy che riguarda l’uso delle app, la sicurezza, i dati, con particolare riguardo all’utilizzo che ne fanno i giovani.

“Sai che se la app del tuo social network è connessa con il sistema di geolocalizzazione dello smartphone o del tablet potresti far sapere involontariamente a tutti dove ti trovi?”. La campagna del Garante si sofferma su questo e altri temi complementari. La raccolta dei dati a fini commerciali, i virus, la lettura scrupolosa delle condizioni d’uso. Quindi la provenienza delle app, la privacy delle persone che fotografiamo e delle quali condividiamo un’immagine, e infine, i rischi che si corrono quando i minori scaricano e utilizzano applicazioni senza essere adeguatamente controllati.

C’è una app per tutto, ci dice il Garante, ma attenzione ai dati personali.

Info: App-prova di privacy 

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