Bambino Gesù, impiantato bronco riassorbibile stampato in 3D

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È stato eseguito all’Ospedale Bambino Gesù di Roma il primo caso in Europa di impianto di un bronco riassorbibile stampato in 3D.

Si è trattato di un intervento sperimentale di assoluta rilevanza culmine di un programma di studio d’équipe durato 6 mesi. Ha interessato un bambino di 5 anni affetto da broncomalacia.

L’impianto è stato sviluppato dal Bambino Gesù su un proprio progetto basato su uno studio dell’Università del Michigan e ha coinvolto il Dipartimento di Diagnostica per Immagini del dott. Aurelio Secinaro, l’Unità di Innovazione e Percorsi Clinici del dott. Luca Borro, il centro di stampa 3D Prosilas e per i i test di resistenza meccanica l’Università di Modena e Reggio Emilia.

L’operazione è stata eseguita il 14 ottobre 2019 dal dott. Adriano Carotti, responsabile dell’Unità di Funzione di Cardiochirurgia Complessa con Tecniche Innovative e dai chirurghi delle vie aeree del Laryngo-Tracheal Team, diretto dal dott. Sergio Bottero.

L’intervento eseguito in circolazione extracorporea è durato 8 ore. Il bronco è composto di policaprolattone e idrossiapatite, aiuterà il bambino a respirare e nell’arco di 2 anni una volta terminata la propria funzione verrà espulso dall’organismo. Il bambino dopo un mese è stato dimesso e può respirare normalmente.

Così il dott. Adriano Carotti: “I dispositivi 3D realizzati con materiale riassorbibile, destinati a scomparire e ad assolvere la loro funzione in maniera poco traumatica, rappresentano la nuova frontiera della chirurgia delle vie aree in età pediatrica. Presto potranno sostituire completamente gli stent di silicone, facilmente dislocabili, e gli stent metallici che, una volta inglobati nella parete della via aerea, non sono più rimovibili e possono interferire con la crescita dell’apparato respiratorio del bambino”.

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