Aifa, nessuna efficacia del plasma nella cura di casi gravi Covid

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Nessun  beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni. Questo quanto concluso da Aifa al termine di uno studio clinico chiamato Tsunami, sul possibile ruolo terapeutico del plasma nella cura del Covid.

Tsunami ha confrontato gli effetti del plasma ad alto titolo di anticorpi neutralizzanti (³1:160) associato a terapia standard, con la sola terapia standard, coinvolgendo 27 centri clinici e 487 pazienti di cui 231 in trattamento con plasma e terapia e 246 solo con terapia.

Non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi nel cosiddetto end-point primario, ovvero nella “necessità di ventilazione meccanica invasiva, definita da un rapporto tra PaO2/FiO2 < 150, o decesso entro trenta giorni dalla data di randomizzazione”.

Una lieve segnale a favore del plasma come terapia è sorto solo nei casi di pazienti con difficoltà respiratoria meno grave. “Questo potrebbe suggerire l’opportunità di studiare ulteriormente il potenziale ruolo terapeutico del plasma nei soggetti con COVID lieve-moderato e nelle primissime fasi della malattia”.

I risultati confermano quanto già pubblicato nella letteratura internazionale, pareri ugualmente negativi, letteratura che ha evidenziato pareri lievemente positivi per la cura precoce con plasma ad alto titolo di pazienti non gravi.

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