Disinformazione sui vaccini, la nota dell’Aifa

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ROMA – Vaccini e disinformazione. Questo l’argomento affrontato dall’Aifa Agenzia italiana del farmaco in un post pubblicato oggi 19 febbraio 2016. Le campagne antivaccino e la disinformazione, contro l’importanza della vaccinazione.

“I vaccini sono fra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, eppure continuano a essere guardati con sospetto da una parte dell’opinione pubblica. L’impatto delle vaccinazioni sulla riduzione della mortalità è secondo solo all’approvvigionamento di acqua potabile, e la prevenzione delle malattie limita i costi degli interventi di cura consentendo risparmi nell’ordine di miliardi nei Paesi in cui le malattie sono sotto controllo o debellate. L’immunizzazione di routine dei bambini è considerata uno degli interventi più efficaci in materia di salute, perché, oltre a proteggere il singolo individuo, garantisce anche la cosiddetta “immunità di gregge”. Eppure, ormai da anni, si registra una ingiustificata e preoccupante resistenza di alcuni genitori, nonostante siano noti rischi derivanti dalle malattie prevenibili attraverso la vaccinazione e nonostante le rassicurazioni delle Autorità sanitarie sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini”.

Le campagne di disinformazione sono mondiali, globali. Negli Stati Uniti le recenti campagne online hanno comportato l’emersione di comportamenti avversi alla vaccinazione con genitori orientanti a rifiutare anche le coperture per pertosse e morbillo.

Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di San Diego ha individuato 480 siti che pubblicano comunicazioni contro la vaccinazione e ne ha analizzato i messaggi più frequenti. I temi più invocati da questi siti sono: alternative forme di protezione della salute, correlazione autismo- vaccino, inefficacia delle somministrazioni, danni cerebrali. “La maggior parte dei siti (l’82%) afferma che le Autorità sanitarie non hanno a cuore il benessere della popolazione e molti incoraggiano la diffidenza verso le Istituzioni suggerendo addirittura che vi sia la complicità di molti medici e scienziati accreditati”.

Il web, i siti, i social network sono quindi al centro della discussione in corso pro e contro vaccinazione e recentemente come noto alle cronache e come riportato dalla nota Aifa hanno coinvolto lo stesso fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, osteggiato per aver dichiarato la vaccinazione di sua figlia.

“Un caso studio molto dibattuto in questa sorta di mondo parallelo è stato il post che Mark Zuckerberg ha pubblicato sul proprio profilo Facebook, a inizio gennaio, sull’imminente vaccinazione della figlia di due mesi. Questo messaggio (Doctor’s visit – time for vaccines!) ha riscosso un grande apprezzamento da parte di genitori e operatori sanitari, anche per il fatto di aver reso pubblica una scelta di carattere personale. Pur se esplicitamente non viene sostenuta la campagna a favore delle vaccinazioni, il post potrebbe incoraggiare i genitori a vaccinare i propri bambini, specialmente nella California del Nord, che rappresenta un focolaio del sentimento anti-vaccinazione e che ha registrato un alto tasso di crescita di malattie come il morbillo e la pertosse”.

Aifa segnala quindi come sia fondamentale attualmente sostenere le vaccinazioni, confutare la disinformazione e individuare a livello istituzionale modalità di comunicazione autorevoli, fondate, basate sulla realtà dei dati scientifici e delle evidenze mediche.

Ricordiamo come siano recenti, ottobre 2015, la dichiarazioni contemporanee del Ministero della Salute, Istituto superiore di sanità ed Afia sul calo delle vaccinazioni in Italia e come sia stato ancora il Ministero della Salute meno di un mese fa, a evidenziare come sia in calo preoccupante, negli ultimi recenti anni, il trend di vaccinazioni prescolari per parotite rosolia.

Info: Aifa, disinformazione sui vaccini, una sfida da vincere 

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